
Separazione e divorzio sono momenti della vita complessi. Affrontarli nel modo giusto, magari con la consulenza di esperti di diritto di famiglia, può rendere tutto più semplice e chiaro. Comprendere chiaramente diritti e doveri dei coniugi, cosa succede in caso di separazione con figli, minorenni o maggiorenni aiuta a prendere decisioni ponderate. Capire quale tipo di procedimento di separazione o, successivamente, di divorzio è più adatto alla propria situazione, se consensuale o giudiziale. Tutto questo è Separazione Semplice, un riferimento e un sostegno per chi si vuole separare, anche con negoziazione assistita.
Il servizio di consulenza è attivo a Milano e hinterland.


Perché rivolgersi a

Siamo un team di avvocati esperti in diritto di famiglia che da anni lavora a Milano e provincia. Abbiamo deciso di mettere le nostre competenze a disposizione di tutti, rispondendo alle più comuni domande su separazione e divorzio.
Collaborando con enti e consultori e in oltre 20 anni di lavoro con focus sul diritto alla bigenitorialità abbiamo raccolto migliaia di storie e dubbi e da qui la voglia di dare un supporto anche online a chi cerca informazioni su separazione e divorzio.
Le risposte alle domande più frequenti
I costi della separazione o divorzio consensuale sono più bassi rispetto a quelli della separazione o divorzio giudiziale.
Non esiste una tariffa fissa, il costo di base per un legale è da 1.000 euro in su, a seconda di quanto è complicata la situazione. In genere con lo strumento della negoziazione assistita i costi sono contenuti, anche perché non serve andare in tribunale.
La separazione può essere giudiziale o consensuale.
Si utilizza la separazione giudiziale quando non c’è accordo. In questo caso è necessario fare ricorso al Tribunale.
La separazione consensuale, invece, può essere utilizzata quando i coniugi hanno trovato un accordo sulle condizioni di separazione. In questo caso ci sono procedure più veloci, come la Negoziazione Assistita, che non necessita che la coppia vada in Tribunale.
Dipende. Se i genitori non sposati che si vogliono dividere sono d’accordo sulle questioni importanti come mantenimento dei figli e diritto di visita, la strada è facile. Altrimenti è necessario ricorre al Tribunale che prenderà le decisioni più importanti riguardo ai figli.
I Tribunali molto difficilmente riconosco l’abbandono del tetto coniugale. La legge, infatti, non impone di continuare la convivenza se la situazione matrimoniale è compromessa.
Per i genitori l’obbligo di mantenere i figli sussiste anche se diventano maggiorenni, ma non devono essere dei “fannulloni”. Se studiano (università o corsi di formazione) i figli hanno diritto di essere mantenuti fino a quando non raggiungono indipendenza economica. Se invece dopo la scuola dell’obbligo non studiano e non lavorano, l’obbligo può venir meno, sia per i genitori separati e divorziati, ma anche per le coppie sposate.
Le spese mediche, come le cure odontoiatriche, non sono comprese nell’assegno di mantenimento dovuto dall’altro genitore separato. Vengono considerate spese straordinarie, al fuori dell’assegno di mantenimento. I genitori separati o divorziati devono dividersi al 50% questo tipo di spese.
I nuovi fidanzati è buona regola che vengano presentati ai figli quando sussiste una relazione equilibrata e stabile e siano trascorsi almeno 6 mesi dalla separazione o dal divorzio.
L’assegno unico e universale viene attribuito a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al 21º anno di età. Se il figlio è affidato in misura uguale ai genitori, l’Assegno Unico e Universale è suddiviso al 50% tra i genitori che hanno l’affidamento condiviso dei figli. Se, invece, il figlio è affidato esclusivamente o maggiormente a un genitore, l’assegno viene dato al genitore che passa più tempo con il figlio.
Dipende. Per avere diritto assegno di mantenimento bisogna dimostrare che non è in grado di mantenersi in modo autonomo e non è in grado di inserirsi nel modo del lavoro. Un esempio è il caso in cui ha rinunciato alla carriera per accudire i figli.
Certo, il diritto di visita al papà è sempre garantito. I papà possono ottenere di vedere i figli spesso. Ci sono genitori che si dividono i figli in modo paritario (termine tecnico: collocamento alternato pieno), facendo una settimana a testa ciascuno oppure con formule alternate tipo 3+2+2.
Se il figlio vive la maggior parte del tempo con un genitore e l’altro ad esempio, lo vede una volta a settimana e due weekend al mese, i genitori devono dividersi la spesa della baby sitter al 50%, in quanto si tratta di una spesa straordinaria.
Con la separazione marito e moglie diventano ‘coniugi separati’, non ci sono più doveri coniugali da rispettare, non ci si può risposare e si resta eredi. Con il divorzio (ottenibile dopo 6 mesi dalla separazione), invece, il matrimonio si scioglie e i coniugi non sono più marito e moglie. È possibile risposarsi e non si è più eredi.
Le tempistiche variano a seconda del tipo di separazione. La separazione consensuale è molto veloce, ad esempio con la negoziazione assistita tra avvocati, in massimo tre mesi c’è il provvedimento.
In caso di separazione giudiziale le tempistiche dipendono molto dai diversi Tribunali, serve almeno un anno e mezzo.
I genitori in fase di divorzio o separazione possono scegliere di comune accordo con chi il figlio andrà a vivere e quando l’altro genitore ha diritto di vederlo. Ad esempio: una; due o tre volte a settimana o anche una settimana a testa, con i weekend alternati.
Se c’è accordo tra i genitori si definisce un calendario che considera le vacanze estive, di Natale e i ponti.
Se invece i genitori non riescono a trovare un accordo, ciascun genitore potrà presentare ricorso al giudice e sarà lui a definire gli aspetti, economici e personali, relativi alla gestione dei figli.
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