Il piano genitoriale è un nuovo strumento introdotto dalla riforma Cartabia per agevolare i rapporti tra i genitori e i figli minorenni durante la separazione o il divorzio.

Questo nuovo istituto prevede che quando un genitore fa domanda al Tribunale competete per ottenere un divorzio o una separazione debba obbligatoriamente allegare alla domanda giudiziale anche un c.d. “piano genitoriale”.

Ma cosa contiene il piano genitoriale?

Nel concreto è un documento, scritto dai genitori, che deve contenere per legge determinate informazioni quali: gli impegni e le attività quotidiane dei figli relative alla scuola, al percorso educativo, alle attività extrascolastiche, alle frequentazioni abituali e alle vacanze normalmente godute.

Sono delle informazioni che si rendono utili al giudice per svariati motivi:

  • Sono informazioni che deve ottenere per poter meglio affrontare la causa, e quindi capire la specifica situazione in cui si trova la famiglia.
  • Servono anche per capire quali sono state le abitudini del minore fino a quel momento e quale è stato il suo tenore di vita in presenza di entrambi i genitori.
  • È inoltre un resoconto di come i genitori abbiano esercitato negli ultimi anni la loro responsabilità genitoriale.

Il piano genitoriale, nella sua redazione, può essere suddiviso in specifici capitoli che riguardino in particolare:

  1. La collocazione ordinaria dei figli
  2. Le frequentazioni ordinarie settimanali dei figli con i genitori e con gli ascendenti e i parenti di ciascun ramo genitoriale
  3. L’istruzione e il percorso educativo
  4. Religione
  5. Salute e visite mediche
  6. Attività extrascolastiche
  7. Vacanze

La stesura di un “piano genitoriale” da allegare per iniziare il processo non deve essere intesa dai genitori solamente come uno “step obbligatorio” da compiere perché richiesto dalla legge, ma dovrà, invece, essere considerata come una occasione di confronto e di riflessione tra di loro, che servirà a farli pensare a come vivere il loro nuovo ruolo di madre e padre post-separazione o divorzio, mettendo al primo piano il benessere dei figli e in secondo piano invece i dissidi personali.

L’allegazione del “piano genitoriale” deve avvenire nella prima fase del processo e questo è molto significativo, dal momento che traspare come il giudice voglia per prima cosa considerare gli interessi di un minore in famiglia. Infatti, dopo la consegna del “piano genitoriale”, il giudice può decidere di scrivere una sua proposta di piano genitoriale tenendo conto delle informazioni allegate dalle parti. Se i genitori dovessero accettare la proposta del giudice sarebbero obbligati a rispettarne il contenuto e il mancato rispetto delle condizioni poste dal giudice comporterebbe la sanzionabilità dei genitori.

In caso di gravi inadempienze, che possono essere di natura economica, o di atti che arrechino dei danni al minore od ostacolino le modalità del corretto affidamento specificate dal giudice o l’esercizio della responsabilità genitoriale, il genitore può essere condannato al risarcimento dei danni a favore dell’altro genitore o del figlio minorenne.

Insomma, il “piano genitoriale” è uno strumento molto utile per capire cosa è meglio per i figli in caso di separazione o divorzio, ma la sua utilità più evidente consiste nell’evitare che ci possano essere delle forme di conflitto tra i genitori, in grado di minare l’andamento del processo e i successivi rapporti con i figli.