La separazione consensuale è uno strumento che permette ai coniugi che hanno trovato un accordo sulle questioni più importanti, comprese quelle che riguardano gli aspetti economici e la gestione dei figli.
L’accordo può raggiunto fin da subito in autonomia dalla coppia, oppure grazie all’aiuto di uno o più avvocati, anche a seguito di un giudizio di separazione giudiziale già instaurato.
La separazione consensuale quando ci sono figli minorenni può essere affrontata in Tribunale oppure con la negoziazione assistita, ossia una procedura che evita alla coppia di andare davanti ad un giudice. Quest’ultima opzione permette che l’esito della separazione venga raggiunto in tempi rapidi ma è percorribile solo quando non ci sono questioni complesse su cui accordarsi.

Figli minori

Quando ci sono figli minori è importante che i genitori che vogliono separarsi consensualmente trovino un accordo sulle condizioni che attengono i figli, come:

  1. l’affidamento;
  2. il collocamento;
  3. il mantenimento del figlio.

L’affidamento dei figli

L’affidamento dei figli può essere condiviso, esclusivo o prevalente tra i genitori. È condiviso quanto entrambi i genitori hanno la responsabilità genitoriale nei confronti dei figli e dunque insieme prendono le decisioni di maggior importanza come istruzione, educazione, salute, residenza e aspirazioni.
Si parla di affidamento prevalente quando il figlio vive la maggior parte del tempo con un genitore e l’altro lo vede solo una volta a settimana e nei weekend.
Invece, è esclusivo quando soltanto uno solo dei due genitori si occupa dei figli e da solo prendere le decisioni più importanti nel loro interesse.

Il collocamento

Con collocamento si intende la residenza dei figli che dovrà essere fissata presso la casa della mamma o del papà. La maggior parte delle volte la scelta, anche dei Giudici, è quella di dare collocamento dove i figli ha vissuto per la maggior parte del tempo. La scelta cade così sulla casa dove la famiglia aveva vissuto insieme prima della separazione. È importante che i genitori in sede di separazione consensuale abbiano un accordo sulla residenza abituale del figlio.
Il collocamento può essere paritario o prevalente.
È paritario quando i figli passano lo stesso tempo con ognuno dei genitori. Ad esempio, il figlio sta una settimana con la mamma e la settimana dopo con il papà.
Il collocamento paritario è la soluzione preferibile per l’armoniosa crescita della prole.
Invece, il collocamento prevalente è quando un figlio trascorre il suo tempo più con un genitore che con un altro. Ad esempio, vive con la mamma tutta la settimana e il papà lo vede solo il mercoledì pomeriggio e due weekend al mese.

Il mantenimento

Per i genitori che vogliono separarsi, una delle questioni più spinose da affrontare è stabilire se è dovuto il mantenimento del figlio o qual è l’importo del mantenimento da versare all’altro genitore, fino a quando il figlio non raggiungerà la sua indipendenza economica (non i 18 anni!).
La legge non prevede un importo minimo o massimo, ma stabilisce che deve essere proporzionato al proprio reddito considerando le esigenze del figlio e il tempo che lo stesso passa con i genitori.
È importante evidenziare che non è sempre dovuto il mantenimento. Per esempio, se il figlio trascorre lo stesso tempo con entrambi i genitori e questi hanno la stessa capacità economica (lavori con più o meno lo stesso stipendio) non è per forza dovuto.
In ogni caso il Tribunale di Milano ha previsto una tabella con cui prevede gli obblighi di mantenimento dei genitori verso i figli, in quanto ci sono delle spese ordinarie e delle spese straordinarie. Per queste spese i genitori contribuiscono al 50%.

Genitori non sposati

Sempre parlando di figli minori, è possibile che anche i genitori non sposati vogliano separarsi. Le regole che riguardano la vita dei figli minori valgono anche per loro.
In altre parole, i genitori non sposati hanno verso i figli gli stessi obblighi di mantenimento, istruzione, cura di questi che hanno i coniugi. Quando la coppia non sposata si separa non si può parlare propriamente di separazione. La legge mette comunque a disposizione strumenti per accordarsi legalmente per le questioni che attengono alla vita dei figli facendo un ricorso al Tribunale per trovare un accordo o mettendo nero su bianco le questioni riguardanti l’affidamento, il collocamento, l’assegnazione della casa familiare e il mantenimento del figlio minore, con gli stessi criteri previsti per la separazione personale dei coniugi.